IVA 2022: tutte le novità del Decreto Fiscale

iva 2022

Attraverso la circolare n. 5/ER del 25 febbraio e resa pubblica il 28 febbraio 2022, le Entrate spiegano le novità IVA 2022 del Decreto Fiscale.

Tramite questo documento vengono trattate le principali novità in materia di IVA contenute nel DL del 21 ottobre 202 n.146, convertito poi con modificazioni dalla legge 17 dicembre 2021, n. 215, recante “Misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili” c.d. decreto fiscale 2022.

Nello specifico vengono chiari gli aspetti circa:

  • operazioni nei confronti di organismi dell’UE in risposta alla pandemia di COVID-19;
  • servizi di trasporto internazionale effettuati da subvettori.

 Decreto Fiscale: IVA 2022

Il decreto fiscale prevede la non imponibilità delle operazioni covid verso organismi UE. Si parla dunque di non imponibilità per cessioni di beni e prestazioni effettuate dal primo gennaio 2021 e nei confronti di tutti gli organismi comunitari che si sono attivati per rispondere alla pandemia.

La Circolare n.5/E sottolinea quindi la non imponibilità ai fini Iva delle cessioni di beni e delle prestazioni di servizi anti Covid-19 ad organismi comunitari. 

È prevista inoltre una non imponibilità retroattiva alle operazioni effettuate dal 1° gennaio 2021 e in particolare: 

  • per le operazioni assoggettate a Iva nel periodo 1° gennaio – 21 dicembre 2021
  • i fornitori potranno emettere note di variazione in diminuzione dell’imposta a suo tempo addebitata.

L’eventuale venir meno delle condizioni per beneficiare della non imponibilità sarà comunicato ai soggetti interessati all’Amministrazione finanziaria. L’operazione, dunque, si assoggetta a IVA dal fornitore alle condizioni applicabili alla data in cui è stata effettuata l’operazione.

Operazioni effettuate da enti associativi

La circolare n. 5/E illustra anche alcune modifiche alla disciplina dell’imposta sul valore aggiunto, con particolare riferimento alla rilevanza delle operazioni effettuate da alcuni enti non commerciali di tipo associativo nei confronti di soci e associati. 

Le misure entreranno in vigore a partire dal 1° gennaio 2024. Queste prevedono che alcune operazioni rese ai propri associati dietro corrispettivi specifici o contributi supplementari, da non rilevanti ai fini dell’Iva diventino operazioni esenti dall’imposta.

Per le organizzazioni di volontariato e associazioni con ricavi inferiori ai 65 mila euro, si prevede la possibilità di beneficiare del regime forfettario.

IVA 2022:  imponibilità servizi di trasporto internazionale di beni e subvettori

La circolare analizza anche le modifiche al regime di non imponibilità IVA delle prestazioni di servizi di trasporto internazionale.

In particolare dunque, a decorrere dal 1° gennaio 2022, sono imponibili le prestazioni di trasporto internazionale di beni esportati/importati verso/da Paesi extra Ue se rese a soggetti diversi dall’esportatore. 

Incentivi assunzioni: proroga e nuovi massimali 2022

assunzioni 2022

Novità per i bonus assunzioni 2022. La Commissione Europea ha dato il via libera per gli sgravi contributivi per le assunzioni di under 36 e donne svantaggiate, sino al 30 giugno 2022. La comunicazione è dell’INPS, tramite il messaggio 403 del 26 gennaio. Prorogata al 30 giugno anche l’autorizzazione per lo sgravio Decontribuzione Sud.

Bonus assunzioni 2022: gli under 36

La Legge n. 178/2020 (Manovra 2021) ha stabilito uno sgravio pari al 100% dei contributi INPS carico azienda, nel limite massimo di 6 mila euro annui e per trentasei mesi. Gli sgravi sono a beneficio di coloro che assumono a tempo indeterminato o che trasformano a tempo indeterminato tutti i soggetti che nel biennio 2021-2022 abbiano un età inferiore o uguale a 35 anni e 364 giorni, dunque under 36.

L’agevolazione è riservata a coloro che non sono occupati a tempo indeterminato con il medesimo o altro datore di lavoro, nel corso della vita lavorativa.

Non sono sgravabili, tuttavia, le assunzioni con contratto di:

  • apprendistato;
  • lavoro intermittente o job on call;
  • domestico;
  • lavoro occasionale.

Possono accedere alla misura i rapporti a tempo indeterminato con gli under 36 in regime part-time o nel caso in cui il lavoratore stesso sia socio di cooperativa.

Il beneficio non può superare la soglia di 6 mila euro annui, ossia 500 euro mensili.

L’esonero è elevato a quarantotto mesi per i datori che effettuano assunzioni in una sede o unità produttiva situata in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

Bonus per le donne svantaggiate

La Manovra ha considerato e esteso l’esonero anche per i lavoratori privati che assumono:

  • donne con almeno cinquant’anni di età disoccupate da oltre dodici mesi;
  • donne di qualsiasi età, residenti in regioni ammissibili ai finanziamenti nell’ambito dei fondi strutturali dell’Unione europea.

E ancora:

  • donne di qualsiasi età che svolgono professioni o attività lavorative in settori economici caratterizzati da un’accentuata disparità occupazionale di genere e prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi;
  • donne di qualsiasi età ovunque residenti, prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno ventiquattro mesi.

L’incentivo spetta per:

  • dodici mesi in caso di assunzioni a tempo determinato;
  • diciotto mesi a fronte di assunzioni a tempo indeterminato;
  • diciotto mesi complessivi a decorrere dalla data di assunzione, a fronte di trasformazioni a tempo indeterminato di un rapporto a termine agevolato.

Bonus assunzioni 2022: Decontribuzione Sud

Infine, per contenere gli effetti sull’occupazione in aree caratterizzate da gravi situazioni di disagio socio-economico, l’esonero contributivo, detto Decontribuzione Sud, è stato esteso al 31 dicembre 2029 a opera della Legge di Bilancio 2021.

L’agevolazione consiste in un esonero dal versamento dei contributi INPS carico azienda in misura pari al 30% sino al 31 dicembre 2020.

La Manovra 2021, nel prorogare la misura al 2029, ha differenziato così la percentuale sgravabile:

  • 30% fino al 31 dicembre 2025;
  • 20% per gli anni 2026 – 2027;
  • 10% per gli anni 2028 – 2029.

Le regioni interessate sono Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

L’esonero si applica ai rapporti di lavoro dipendente, eccezion fatta per i contratti di lavoro domestico ed il settore agricolo.

Le PMI crescono grazie all’utilizzo della Firma Elettronica

firma elettronica

La Firma Elettronica si impone tra le imprese italiane che vogliono restare altamente competitive, questo a causa della necessità di innovazione.

La trasformazione digitale rende imprenditori, liberi professionisti e piccole e medie imprese attente alla costante ricerca di soluzioni che migliorano i processi lavorativi.

La Firma Elettronica e il rapporto con le PMI

La Firma Elettronica si conferma uno tra gli strumenti più efficaci per l’ottenimento di risultati positivi in termini di competitività. Si tratta di una firma, chiaramente digitale, che ha il medesimo valore legale della firma autografa e garantisce sicurezza e autenticità dei documenti informatici sottoscritti e trasmessi tramite mail.

Come detto, la firma digitale è dunque l’equivalente di una firma autografa apposta tradizionalmente su carta. Possiede autenticità, integrità e ha piena validità legale. Risulta utile nella sottoscrizione di documenti inviati via e-mail o altri servizi di messaggistica alla Pubblica Amministrazione.

Il servizio di firma digitale consente di avere il certificato di autenticazione CNS, acronimo di Carta Nazionale dei Servizi, che permette l’accesso ai servizi online della PA.

Quanto viene utilizzata

Le Piccole e Medie imprese italiane hanno colto profondamente i vantaggi legati all’utilizzo della Firma Elettronica, essendo uno strumento che consente di interloquire con tutte le realtà, supportando la trasformazione digitale.

Il 74% delle aziende ha adottato almeno una tecnologia di Firma Elettronica. Il 17% la utilizza almeno una volta al giorno, il 22% una volta a settimana e il 34% una volta al mese. Il settore bancario e assicurativo sono in cima alla lista di coloro che lo sfruttano maggiormente.

Circa il 75% delle aziende sono alla ricerca di nuove soluzioni che ne migliorino il lavoro quotidiano.

La Firma Elettronica viene utilizzata principalmente nella gestione delle risorse umane per la compilazione di moduli fiscali (24%), per firmare contratti, referti, moduli, fatture, atti, convenzioni, etc. (19%). Nell’area marketing e vendite per la stipulazione di contratti con i clienti e gli utenti di servizi (16%). Nei rapporti con le banche per l’apertura e gestione del conto (12%) e, infine, nella finanza per la documentazione relativa alla contabilità (12%).

Appare chiaro che l’utilizzo della Firma Elettronica si impone con forza tra le imprese italiane propense all’adozione di nuove soluzioni, orientate all’utilizzo di strumenti digitali.

Due diligence fiscale: di cosa si tratta

due diligence fiscale

Col termine due diligence fiscale si intendono le attività di verifica svolte da specifici advisor, solitamente in fasi di acquisizione societaria, per tutelare il potenziale acquirente da eventuali rischi fiscali latenti sulla società target.

Due diligence fiscale: cos’è

La due diligence fiscale è un’analisi che descrive la situazione dell’azienda in un dato momento della vita dell’impresa.

È un’indagine effettuata da professionisti esperti del settore, come dottori commercialisti o revisori fiscali, che ha come obiettivo quello di verificare le informazioni per valutare l’attività di un’azienda e la sua compliance alla normativa amministrativa e fiscale in vigore.

Può inoltre essere definita come un processo di natura valutativa che consente al soggetto acquirente di conoscere i punti di forza e di debolezza della società target.

In pratica, è il procedimento tramite il quale un imprenditore ha la facoltà di eseguire una verifica della compliance fiscale della società.

Tale attività è svolta come operazione propedeutica verso successivi processi di acquisizione di partecipazioni sociali, fusioni o scissioni, cessioni di azienda o affitti di azienda, etc.

L’attività di due diligence contabile e fiscale si conclude con la redazione di un documento finale denominato due diligence report.

Le diverse tipologie

Per poter una distinzione fra le diverse tipologie occorre distinguere tra:

  • momento di effettuazione della due diligence fiscale;
  • aree di intervento della due diligence fiscale;
  • soggetto che commissione la due diligence.

Quando si ricorre a due diligence fiscale

Nella prassi si utilizza tale attività nelle operazioni straordinarie in cui l’investitore ha bisogno di essere tutelato rispetto all’assunzione di rischi di natura fiscale sulla società target.

Può dunque essere utilizzata durante:

  • acquisizioni di aziende o di partecipazioni societarie;
  • fusioni e scissioni;
  • cessioni o affitto d’azienda;
  • quotazioni in borsa;
  • aumenti di capitale;
  • stipulazione di un contratto di joint venture.

Le due diligence non hanno una durata preimpostata. La durata dipende dalla quantità di informazioni da analizzare e dal livello di approfondimento della verifica. Una due diligence può proseguire anche a causa di potenziali difficoltà incontrate dall’advisor nel corso dell’attività di verifica.

Genericamente, ad ogni modo, si può affermare che tale attività ha una durata media che va dalle due alle sei settimane.

Registro delle imprese: che cos’è e a cosa serve

registro imprese

Il Registro delle imprese è un registro all’interno del quale sono iscritte le imprese italiane. Nasce nel 1993, sebbene sia ufficialmente entrato in azione nel 1996 con la Legge relativa al riordino delle Camere di Commercio e con il conseguente Regolamento di attuazione.

Registro delle imprese: di cosa si tratta

Il Registro delle imprese nasce con l’obiettivo di assicurare completezza e organicità della pubblicità legale per tutti i soggetti che risultano tenuti a iscriversi. Viene gestito dalle Camere di commercio, tramite la rete informatica e telematica di Infocamere.

Rispetto al lontano 1996 appare evidente che il sistema informativo del sistema camerale abbia subito una dematerializzazione inevitabile, dovuta ai processi di evoluzione digitale.

Ad oggi, dunque, il Registro imprese è un registro pubblico informatico. Tale registro, secondo la Legge delle Camere di Commercio presenta le seguenti caratteristiche:

  • ha competenza provinciale;
  • è gestito secondo tecniche informatiche;
  • la sua tenuta è affidata alla locale Camera di Commercio, sotto la vigilanza di un Giudice, delegato dal Presidente del Tribunale del capoluogo di Provincia;
  • è retto da un Conservatore nominato dalla giunta nella persona del Segretario Generale ovvero di un dirigente della Camera di Commercio che assicura la corretta tenuta del Registro Imprese in osservanza delle disposizioni in materia e delle decisioni del Giudice del Registro.

Pertanto il documento viene definito l’anagrafe delle imprese, proprio perché al suo interno sono presenti dati quali la costituzione, modifica e cessazione delle imprese con qualsiasi forma giuridica e settore di attività economica su tutto il territorio nazionale.

Cosa contiene

Questo contiene tutte le principali informazioni relative alle imprese:

  • denominazione;
  • statuto;
  • amministratori;
  • sede.

Presenta, inoltre, tutti gli eventi, successivi all’iscrizione, che hanno interessato l’azienda, come le modifiche dello statuto, o delle cariche sociali, trasferimenti di sede, liquidazioni, proceduro concorsuali, liquidazioni.

Ciò lo porta ad essere definito come un archivio per l’elaborazione di indicatori di sviluppo economico e imprenditoriale.

Funzioni principali del Registro imprese

Una delle funzioni principali è la fornitura di pubblicità legale degli atti in esso iscritti.

Questa si suddivide in:

  • costitutiva, nel caso in cui l’iscrizione di un determinato atto nel Registro è requisito necessario ed indispensabile affinché l’atto produca i propri effetti giuridici tra le parti;
  • dichiarativa, qualora l’iscrizione nel Registro renda opponibile ai terzi l’atto del quale è stata data pubblicità, prescindendo dalla effettiva conoscenza che i terzi ne abbiano;
  • notizia, qualora l’iscrizione nel Registro ha una finalità di certificazione anagrafica e di informazione del pubblico.

Il principale obiettivo del Registro delle imprese è  raccogliere dati e documenti dei soggetti tenuti all’iscrizione presso il registro delle Imprese, e di rilasciare certificati e visure.

Come iscriversi

Per iscriversi è necessario presentare la domanda e attendere l’iscrizione e l’assegnazione del numero di iscrizione al registro.

Inoltre occorre presentare la Comunicazione Unica d’Impresa alla Camera di Commercio competente per la provincia in cui si trova l’impresa. La Comunicazione Unica deve essere inviata per via telematica a mezzo Pec.

DURC: cos’è, dove si richiede e cosa contiene

durc

Il DURC, documento unico di regolarità contributiva, è un attestato che prova la regolarità contributiva di un’azienda verso l’INPS, l’INAIL e la Cassa Edile. Nello specifico, il DURC è finalizzato alla repressione del lavoro in nero e delle irregolarità assicurative e contributive.

Cos’è il DURC

Il DURC, noto come Documento unico di regolarità contributiva, è il documento che attesta il rispetto di pagamenti e adempimenti previdenziali, assistenziali e assicurativi di un’azienda.

Come già accennato, il DURC consente di verificare l’adempimento dei contributi diretti all’INPS e INAIL. Nel caso di imprese che applicano contratti nel settore edilizio, anche per le Casse edili.

Dal 1° luglio 2015, con l’entrata in vigore del decreto ministeriale 30 gennaio 2015, la verifica avviene con modalità telematiche e con il rilascio del DURC online con validità di 120 giorni dalla richiesta.

Chi deve richiedere obbligatoriamente il DURC

I soggetti obbligati a richiedere il DURC sono, anzitutto, datori di lavoro e lavoratori autonomi per tutti gli appalti pubblici. I datori di lavoro, nello specifico, devono richiedere il certificato per la fruizione dei benefici normativi e contributivi. La richiesta va fatta anche ai fini della fruizione dei benefici e sovvenzioni previsti dalla disciplina comunitaria.

Il possesso del DURC è obbligatorio anche nel caso di lavori di edilizia privata, soggetti a DIA o SCIA (vale anche per le imprese straniere).

Lo devono richiedere gli esercenti di attività di commercio su aree pubbliche e, infine, anche le aziende agricole con dipendenti e lavoratori autonomi del settore dell’agricoltura.

Chi rilascia la certificazione

Gli senti tenuti al rilascio del DURC sono l’INPS, l’INAIL, le Casse edili e tutti gli istituti che gestiscono forme di assicurazione obbligatoria, sempre previa convenzione con INPS e INAIL.

Cosa contiene

Il documento deve contenere:

  • denominazione o ragione sociale, sede legale e unità operativa, codice fiscale del datore di lavoro;
  • iscrizione agli istituti previdenziali e alle Casse edili (ove previsto);
  • dichiarazione di regolarità ovvero di non regolarità contributiva, con indicazione della motivazione o della specifica scopertura;
  • data di effettuazione della verifica di regolarità con- tributiva;
  • data di rilascio del documento;
  • nominativo del responsabile del procedimento.

 Il documento viene emesso entro il termine di trenta giorni dalla richiesta, ma rimane sospeso nel caso previsto dall’art. 7 dello stesso decreto.

Quando non è necessario il DURC

Tale documento non è obbligatorio per tutti i soggetti che restano esclusi dall’elenco di cui sopra e nei rapporti tra privati, se non quando le prestazioni riguardano lavori edili che devono essere autorizzati.

Estratto di mappa catastale: a cosa serve e come si richiede online

estratto di mappa catastale

L’estratto di mappa catastale, anche detto mappa catastale, è una rappresentazione grafica del territorio, generalmente in scala 1:2000.

Tramite i dati catastali si otterrà un documento nel quale saranno presenti la grafica delle particelle, la forma e la posizione delle stesse nel foglio catastale.

Cos’è l’estratto di mappa catastale

Come già detto l’estratto di mappa catastale mostra la posizione e la geometria della particella di Catasto dei Terreni e di possibili fabbricati sovrastanti, che si riferiscono a una data porzione del foglio catastale. Per tale ragione è noto come mappa dei terreni, poiché dà informazioni sul foglio e sui mappali sui quali insiste l’unità immobiliare.

Com’è realizzata una mappa catastale

Una mappa catastale è una rappresentazione grafica di una porzione di terreno. Su di essa sono rappresentate le sagome degli edifici e i numeri delle particelle. Come anticipato si tratta di una scala 1:2000. Per le zone estese si può arrivare anche a una scala di 1:4000. Mentre per le parti più frastagliate, come i centri urbani, le mappe possono essere in scala 1:1000 o 1:500.

Cosa contiene

Nel documento sono riportare, tra le altre, le seguenti indicazioni di un immobile:

  • i dati di una particella censita nel Catasto terreni nel raggio di 1.000 metri;
  • l’ubicazione esatta della particella;
  • i confini;
  • le modalità di accesso al fabbricato;
  • la disposizione interna dell’unità immobiliare urbana e la destinazione e l’orientamento dei singoli vani;
  • i dati anagrafici e il codice fiscale dei soggetti intestatari;
  • le quote di possesso.

A cosa serve una mappa catastale

Attraverso i dati catastali ottenuti, si avrà a disposizione un documento nel quale sarà visibile la grafica delle particelle, la forma e la posizione delle stesse all’interno di un foglio catastale.

Tramite l’estratto si potranno identificare i confini di un terreno o valutare le particelle incluse nel foglio di mappa.

All’interno degli estratti è presente la sagoma dei fabbricati ubicati sulla particella interessata. Nella mappa possono essere presenti dati quali: demarcazioni relative alla viabilità, i punti trigonometrici, le curve di livello e i punti quotati, confini amministrativi comunali, ecc.

Come richiederla online

Tramite il servizio offerto da registrovisure.it è possibile richiedere e ottenere immediatamente un estratto di mappa catastale specificando se viene richiesta da un’impresa, società, libero professionista oppure ditta individuale, aderendo quindi al Codice del Consumo rivolto ai professionisti. Il servizio di registrovisure.it non è disponibile per privati. 

Registro Visure consente, inoltre, ai propri clienti di sottoscrivere un abbonamento mensile che mette disposizione 100 crediti mensili, da utilizzare per richiedere documenti ad un prezzo molto basso. Tramite questo abbonamento si può ottenere un estratto di mappa catastale a prezzo ridotto.

Cos’è e come si richiede la Visura Ipotecaria

visura ipotecaria

Quando si parla di visura ipotecaria si fa riferimento a un documento utile per l’identificazione dell’intestatario di un immobile, fabbricato o terreno. Tale visura permette, inoltre, di scoprire se sul suddetto immobile sono presenti carichi pendenti, ipoteche o esecuzioni da parte di creditori.

Di seguito si traccerà una guida utile a comprendere cosa sia, a cosa serva e come si richieda.

Cos’è la visura ipotecaria

La visura ipotecaria,chiamata anche visura ipocatastale o accertamento immobiliare, è un’attività di ricerca che permette di ottenere un documento che determina se se un soggetto, persona fisica o persona giuridica, risulta intestatario di beni immobili attraverso la verifica delle trascrizioni a favore e delle trascrizioni contro tale soggetto. La visura ipotecaria identifica, inoltre, la presenza di gravami sugli immobili, quali ipoteche, legali, giudiziali o volontarie, e citazioni.

A cosa serve

Una visura ipotecaria solitamente si dimostra utile durante le trattative preliminari di compravendita di un immobile. Di solito questo accade qualora sia necessario avere atti notarili relativi a un bene immobile o in caso di azioni di recupero crediti e di individuazione di gravami.

Per poter richiedere tale visura sono necessari i seguenti documenti e dati:

  • tipologia dell’immobile;
  • provincia e comune
  • foglio e particella;
  • nome, cognome e Codice Fiscale, se la ricerca si basa sul soggetto intestatario dell’immobile;
  • ragione sociale, Codice Fiscale o Partiva Iva, se la ricerca si basa sulla società.

Come leggerla

Le prime informazioni fornite sono data e ora della richiesta e l’indicazione della Conservatoria presso la quale è stata svolta l’ispezione. Sono poi riportati in ordine i seguenti dati:

  • la tipologia di richiesta, ovvero per immobile, denominazione o dati anagrafici;
  • i dati della richiesta
  • la situazione aggiornamento, ovvero il periodo di informatizzazione, di recupero o di parziale recupero della Conservatoria di riferimento;
  • l’elenco degli omonimi, in quanto potrebbero esserci più omonimi o posizioni;
  • l’elenco cronologico delle formalità.

Come richiedere una visura ipotecaria online

Tramite il servizio offerto da registrovisure.it è possibile richiedere e ottenere immediatamente una visura ipotecaria specificando se viene richiesta da un’impresa, società, libero professionista oppure ditta individuale, aderendo quindi al Codice del Consumo rivolto ai professionisti. Il servizio di registrovisure.it non è disponibile per privati. 

Registro Visure consente, inoltre, ai propri clienti di sottoscrivere un abbonamento mensile che mette disposizione 100 crediti mensili, da utilizzare per richiedere documenti ad un prezzo molto basso. Tramite questo abbonamento si può ottenere una visura ipotecaria a prezzo ridotto.

Visura camerale: cosa è e come richiederla online

visura camerale

La visura camerale è un documento che contiene aspetti legali e anagrafici di un’impresa. Si tratta di un documento ufficiale rilasciato dalla Camera di Commercio iscritta al Registro Imprese.

Cos’è la visura camerale

La visura camerale è il documento che fornisce informazioni su qualunque impresa italiana, individuale o collettiva, iscritta al Registro delle Imprese tenuto dalle Camera di Commercio, dell’Industria, Artigianato ed agricoltura (presente in ogni provincia italiana).

Dalla visura camerale sono dunque desumibili informazioni legali, amministrative ed economiche di tale impresa.

Il documento, infatti, è suddiviso in sezioni contenenti informazioni da statuto e atto costitutivo, capitale e strumenti finanziari, soci e titolari di diritti su azioni e quote, amministratori, attività, albi, ruoli e licenze, sede ed unità locali.

Visura camerale ordinaria e storica

Come nel caso della visura catastale, anche la v. camerale è divisibile in una tipologia definita ordinaria e una storica. La visura camercale ordinaria continene le principali informazioni su un’azienda, come:

  • i dati anagrafici;
  • partita IVA;
  • la data di costituzione;
  • natura giuridica;
  • codice REA;
  • e-mail certificata;
  • stato dell’attività;
  • capitale sociale;
  • numero di dipendenti;
  • partecipazioni in altre società;
  • amministratori, soci e loro cariche;

La visura camerale storia contiene, invece, la storia delle modifiche subite dalla società fino al momento in cui è stata richiesta la visura. Riporta dunque tutte le iscrizioni e i depositi degli atti nel Registro Imprese avvenuti dal momento della costituzione societaria.

Come richiederla online

Tramite il servizio offerto da registrovisure.it è possibile richiedere e ottenere immediatamente una visura camerale ordinaria o una visura camerale storica specificando se viene richiesta da un’impresa, società, libero professionista oppure ditta individuale, aderendo quindi al Codice del Consumo rivolto ai professionisti. Il servizio di registrovisure.it non è disponibile per privati. 

Registro Visure consente inoltre ai propri clienti di sottoscrivere un abbonamento mensile che mette disposizione 100 crediti mensili, da utilizzare per richiedere documenti ad un prezzo molto basso. Tramite questo abbonamento si può ottenere una visura ordinaria o una visura storica a prezzo ridotto.

Visura catastale: di cosa si tratta e come si ottiene

visura catastale

La visura catastale è un documento rilasciato dall’Agenzia delle entrate della Repubblica Italiana contenente le informazioni alfanumeriche e topografiche registrate presso il catasto relativamente ad un immobile, sia esso fabbricato o terreno, situato sul territorio nazionale italiano.

Chi può richiedere una visura catastale e cosa contiene

Tutte le informazioni catastali relative a un immobile sono pubbliche e l’accesso è, dunque, consentito a tutti coloro che ne pagano i relativi tributi speciali catastali. La consultazione di planimetrie, invece, è riservata solamente agli aventi diritto sull’immobile o relativi delegati.

I dati contenuti all’interno della visura variando sulla base dell’immobile di riferimento, dunque se esso sia un terreno o un fabbricato.

La visura catastale, inoltre, può riguardare tutti i beni di un soggetto fisico, o giuridico, oppure un singolo bene.

Stando a quanto detto, all’interno di questo documento sarà possibile ottenere le seguenti informazioni:

  • i dati catastali: foglio, particella e subalterno (se presente);
  • i dati tecnici dell’immobile: la sezione, la classe e la categoria catastale;
  • la consistenza: espressa in vani, mq o are (a seconda del gruppo di appartenenza);
  • la rendita;
  • l’ubicazione: provincia, comune e indirizzo;
  • i dati anagrafici dei soggetti proprietari.

Le visure catastali hanno finalità fiscale e reddituale, ma non giuridica. Pertanto il Catasto non ha carattere probatorio e le visure non sono la prova dell’esistenza di un diritto reale o di una titolarità giuridica dell’intestatario del bene indicato.

Visura catastale ordinaria o visura storica

La v.c. è suddivisibile in visura ordinaria e storica. La prima fornisce informazioni circa la situazione dell’immobile aggiornata all’ultimo caricamento dell’Agenzia delle Entrate. La seconda, invece, presenta le variazioni temporali che l’immobile ha subito (passaggi di proprietà, modifiche dati, etc).

Come richiederla online

Tramite il servizio offerto da registrovisure.it è possibile richiedere e ottenere immediatamente una visura catastale specificando se viene richiesta da un’impresa, società, libero professionista oppure ditta individuale, aderendo quindi al Codice del Consumo rivolto ai professionisti. Il servizio di registrovisure.it non è disponibile per privati.

Registro Visure  consente ai propri clienti di sottoscrivere un abbonamento mensile che mette disposizione 100 crediti mensili, da utilizzare per richiedere documenti ad un prezzo molto basso. Tramite questo abbonamento è possibile ottenere una visura catastale a prezzo ridotto.