Incentivi assunzioni: proroga e nuovi massimali 2022

assunzioni 2022

Novità per i bonus assunzioni 2022. La Commissione Europea ha dato il via libera per gli sgravi contributivi per le assunzioni di under 36 e donne svantaggiate, sino al 30 giugno 2022. La comunicazione è dell’INPS, tramite il messaggio 403 del 26 gennaio. Prorogata al 30 giugno anche l’autorizzazione per lo sgravio Decontribuzione Sud.

Bonus assunzioni 2022: gli under 36

La Legge n. 178/2020 (Manovra 2021) ha stabilito uno sgravio pari al 100% dei contributi INPS carico azienda, nel limite massimo di 6 mila euro annui e per trentasei mesi. Gli sgravi sono a beneficio di coloro che assumono a tempo indeterminato o che trasformano a tempo indeterminato tutti i soggetti che nel biennio 2021-2022 abbiano un età inferiore o uguale a 35 anni e 364 giorni, dunque under 36.

L’agevolazione è riservata a coloro che non sono occupati a tempo indeterminato con il medesimo o altro datore di lavoro, nel corso della vita lavorativa.

Non sono sgravabili, tuttavia, le assunzioni con contratto di:

  • apprendistato;
  • lavoro intermittente o job on call;
  • domestico;
  • lavoro occasionale.

Possono accedere alla misura i rapporti a tempo indeterminato con gli under 36 in regime part-time o nel caso in cui il lavoratore stesso sia socio di cooperativa.

Il beneficio non può superare la soglia di 6 mila euro annui, ossia 500 euro mensili.

L’esonero è elevato a quarantotto mesi per i datori che effettuano assunzioni in una sede o unità produttiva situata in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

Bonus per le donne svantaggiate

La Manovra ha considerato e esteso l’esonero anche per i lavoratori privati che assumono:

  • donne con almeno cinquant’anni di età disoccupate da oltre dodici mesi;
  • donne di qualsiasi età, residenti in regioni ammissibili ai finanziamenti nell’ambito dei fondi strutturali dell’Unione europea.

E ancora:

  • donne di qualsiasi età che svolgono professioni o attività lavorative in settori economici caratterizzati da un’accentuata disparità occupazionale di genere e prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi;
  • donne di qualsiasi età ovunque residenti, prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno ventiquattro mesi.

L’incentivo spetta per:

  • dodici mesi in caso di assunzioni a tempo determinato;
  • diciotto mesi a fronte di assunzioni a tempo indeterminato;
  • diciotto mesi complessivi a decorrere dalla data di assunzione, a fronte di trasformazioni a tempo indeterminato di un rapporto a termine agevolato.

Bonus assunzioni 2022: Decontribuzione Sud

Infine, per contenere gli effetti sull’occupazione in aree caratterizzate da gravi situazioni di disagio socio-economico, l’esonero contributivo, detto Decontribuzione Sud, è stato esteso al 31 dicembre 2029 a opera della Legge di Bilancio 2021.

L’agevolazione consiste in un esonero dal versamento dei contributi INPS carico azienda in misura pari al 30% sino al 31 dicembre 2020.

La Manovra 2021, nel prorogare la misura al 2029, ha differenziato così la percentuale sgravabile:

  • 30% fino al 31 dicembre 2025;
  • 20% per gli anni 2026 – 2027;
  • 10% per gli anni 2028 – 2029.

Le regioni interessate sono Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

L’esonero si applica ai rapporti di lavoro dipendente, eccezion fatta per i contratti di lavoro domestico ed il settore agricolo.

Fondo per attività chiuse o sospese: il decreto sostegni Ter

attività chiuse

È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale n.21 del 27 gennaio 2022 il Decreto Legge n.4 noto come Decreto Sostegni Ter. In particolare, nel primo articolo, sono previste norme a beneficio per tutte le attività chiuse o sospese a causa della pandemia. Si fa riferimento a discoteche, sale da ballo, night-club etc.

20 milioni per le attività chiuse o sospese

Il fondo per il sostegno delle attività economiche chiuse è stato rifinanziato con un importo di 20 milioni per l’anno 2022. Questi sono destinate alle attività che alla data del 27 gennaio (data di entrata in vigore del decreto) sono chiuse in conseguenza delle misure di prevenzione. Queste sono adottate ai sensi dell’articolo 6, comma2, del decreto-legge 24 dicembre 2021, n.221.

Per i soggetti esercenti attività d’impresa, arte o professione, per tutti li aventi domicilio fiscale, sede legale o operativa nel territorio dello Stato, le cui attività sono sospese o vietate sino al 31 gennaio 2022 sono sospesi:

  • termini relativi ai versamenti delle ritenute alla fone e delle trattenute relative all’addizionale regionale e comunale nel mese di gennaio 2022;
  • termini dei versamenti relativi all’imposta sul valore aggiunto in scadenza del mese di gennaio.

I versamenti sospesi sono effettuati in un’unica soluzione entro il 16 settembre 2022. Inoltre, quanto già versato, non si mostra rimborsabile.

Misure per il commercio al dettaglio

Il settore del commercio è destinatario, anch’esso, di specifiche agevolazioni.

In primo luogo, tramite l’articolo 2, si riconosce un contributo a fondo perduto a favore delle imprese di commercio al dettaglio, con i seguenti codici ATECO: 2007: 47.19, 47.30, 47.43, 47.5 e 47.6, 47.71, 47.72, 47.75, 47.76, 47.77, 47.78, 47.79, 47.82, 47.89 e 47.99.

Il contributo spetta esclusivamente alle imprese con un ammontare di ricavi riferito al 2019 non superiore a 2 milioni di euro, che hanno subito una riduzione del fatturato nel 2021 non inferiore al 30% rispetto al 2019.

L’ammontare del contributo a fondo perduto è così determinato:

  • in misura pari all’importo ottenuto;
  • si una percentuale pari alla differenza tra l’ammontare medio mensile dei ricavi relativi al periodo d’imposta 2021 e l’ammontare medio mensile dei medesimi ricavi riferiti al periodo d’imposta.

Al fine di ottenere il contributo a fondo perduto, le imprese dovranno presentare, esclusivamente in via telematica, un’istanza al Ministero dello Sviluppo economico, nei termini e secondo le modalità che saranno definiti da un provvedimento dello stesso Ministero.

Nel caso in cui le risorse stanziate non siano sufficienti il Ministero dello sviluppo economico provvederà a ridurre in modo proporzionale il contributo. Ciò avviene sulla base dei fondi disponibili e del numero di domande ammissibili pervenute, tenendo conto delle diverse fasce di ricavi.