Pil mondiale: nel 2022 raggiunge il tetto dei 100mila miliardi di dollari

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L’economia mondiale raggiungerà di 100mila miliardi di dollari di Pil nel 2022, con due anni di anticipo rispetto alle previsioni. A dare la notizia è il Centre for Economics and Business Research. Sempre secondo le stime la Cina supererà nel 2030 gli Stati Uniti, divenendo la prima economia al mondo.

La crescita del Pil mondiale

Il Center for Business and Economic Research ( CBER ) è un centro di ricerca sulle previsioni e le politiche economiche ospitato all’interno del Miller College of Business negli Stati Uniti. La ricerca CBER comprende l’assistenza sanitaria, le finanze pubbliche, l’economia regionale, i trasporti e gli studi sul settore energetico.

Secondo l’ultima stima effettuata dal Centro il Pil mondiale supererà i 100mila miliardi di dollari nel 2022. In accordo con questo stesso studio la Cina diverrà la prima economia al mondo nel 2030, seppur con 2 anni di ritardo rispetto a quanto previsto.

Il prossimo anno l’India supererà la Francia e nel 2023 la Germania, divenendo così la terza economia del mondo nel 2031.

Berlino, poi, sovrasterà il Giappone, nel 2033, mentre nel secondo semestre del 2030 la Russia dovrebbe entrare nella top 10 e l’Indonesia raggiungere il nono posto nel 2034.

L’Italia fuori dal gruppo dei migliori

In accordo con le stime l’Italia è destinata a mantenere il suo ottavo posto in classifica nel 2022. Il Centre for Economic and Business Research plaude all’operato di Mario Draghi considerandolo il fautore di questa stabilità politica. Tuttavia, non è chiaro quanto quest’ultima sia effettivamente duratura. Nella classifica del World Economic League Table si prevede un peggioramento della nazione. Entro il 2036 pare possa raggiungere il 13esimo posto, abbandonando la top 10.

Le motivazioni dietro la crescita

La crescita dell’economia mondiale pare far riferimento agli stimoli elargiti per far fronte alla pandemia. La ripresa ha innescato una crescita profonda, sebbene sia stata accompagnata da un balzo dell’inflazione. Questo potrebbe causare nel 2023, o 2024, una recessione.

Il caro prezzi è un fenomeno largamente diffuso al quale si è aggiunta un’inflazione salariale. La crescita dei prezzi sta, inoltre, spingendo le banche centrali ad accantonare il concetto di inflazione temporanea e accelerare di contro il ritiro degli stimoli messi in campo per salvare l’economia dalla pandemia di Covid-19.